UN POMERIGGIO CON BAYER TRA VIZI E VIRTU' DEGLI ITALIANI A TAVOLA


La scorsa settimana ho preso parte ad una tavola rotonda davvero interessante sui vizi e le virtù degli italiani a tavola. Il Natale si avvicina e siamo tutti alle prese con pranzi e cene con parenti ed amici. Questo incontro a cui ho aderito, libero a tutti previa iscrizione, fa parte di un ciclo di incontri, dal titolo "Conosciamoci Meglio", che si svolgono presso il Centro Comunicazione Bayer di Viale Certosa 130 a Milano.

Un incontro istruttivo e gratificante al quale seguiranno ulteriori otto appuntamenti su temi di attualità e rilevanza sociale come bullismo e cyberbullismo, nuove applicazioni della robotica al servizio della persona, la medicina delle migrazioni, l’impatto dello smart working sulla qualità della vita, vecchie e nuove dipendenze e ruolo e benefici della pet therapy.

E' sempre bello prender parte a queste dinamiche dove autorevoli relatori dialogano con i cittadini su temi d’interesse e rilevanza sociale, ma anche d'impatto, soprattutto in occasione delle festività natalizie, come il cibo, l’alimentazione e le "diete".


Nell’appuntamento della scorsa settimana “Bada a come mangi. Vizi e virtù degli italiani a tavola, a Natale e non solo”, si è approfondita una tematica davvero importante e attuale come quella dell'alimentazione, ragionando sull’evoluzione degli stili alimentari, spesso influenzati dall’informazione web e dai falsi miti che includono diete miracolose e fantomatiche proprietà benefiche o dannose di certi alimenti

Vi parlo spesso di sana alimentazione e di tutto ciò che ruota attorno ad essa. La salute passa, in primis, dall'alimentazione; ecco perché è bene valutare pro e contro, saper distinguere cosa è sano e cosa no o in che quantità, capire e conoscere le etichette ed i valori nutrizionali ma, soprattutto, non credere a tutto ciò che viene proposto come rimedio rapido e privo di fatica, anche se proviene da testate giornalistiche online.

La salute è importante e dobbiamo prendercene cura, con la cultura e la conoscenza, non con le dicerie ed i falsi miti.



Durante l'incontro, grazie alla moderazione di Edoardo Rosati, giornalista UNAMSI, è stato offerto un excursus su alcuni casi di mala informazione che hanno influenzato le scelte alimentari e il mondo produttivo tra cui il famoso “China Study” che sosteneva una correlazione diretta fra il consumo di latticini (caseina) e l’insorgenza di alcuni tumori: uno studio dimostratosi poi falsato e destituito di ogni fondamento scientifico.


La serata è cominciata con l'intervento della Prof.ssa Evelina Flachi, nutrizionista, che ha approfondito la tematica dal punto di vista scientifico e sociale, discutendo sull’informazione e sulla disinformazione in materia di nutrizione, sugli allarmismi e sull’importanza dell’educazione alimentare nell’incoraggiare cultura e consapevolezza circa gli stili da seguire: “L’Italia, a oggi, è una delle realtà più affidabili sotto il profilo produttivo, dei controlli e della tracciabilità della filiera” – Ha sottolineato Flachi - “È importante incentivare l’introduzione dell’educazione alimentare come materia scolastica fin dalla prima infanzia, così che la cultura alimentare diventi un patrimonio diffuso fatto di scelte alimentari consapevoli e informate. È altrettanto importante che passi il messaggio che un alimento miracoloso o totalmente negativo non esiste: non è utile né giusto demonizzare o santificare un alimento, è fondamentale invece farlo conoscere e mettere tutti nelle condizioni di fare una scelta guidata dalla cultura e non dal sentito dire”.

La Prof.ssa Flachi mi trova più che d'accordo in ogni singola frase. E' il messaggio che cerco di far passare ogni volta che scrivo qui o sui social.


Claudio Michelizza, invece, fondatore del sito specializzato nello scovare e combattere fake-news, Bufale.net, ha fatto un excursus sulle potenzialità del web, non tanto nel generare ma nell’amplificare le bufale: “Attraverso il web chiunque è in grado in poco tempo e con zero risorse di danneggiare gravemente marchi e produzioni. Il mondo alimentare è ricco di bufale, disinformazione e mal informazione perché è un argomento che fa molta presa dato che coinvolge la sfera emotiva, sociale, la tradizione e l’incontro con altre culture. Sostanzialmente ci sono tre ragioni per cui alcune persone sono spinte a creare e diffondere bufale alimentari: denaro, notorietà e antagonismo. Ognuno di noi deve sviluppare uno sguardo critico e la capacità di riconoscere le bufale per isolarle e evitarne la diffusione così da non alimentare questo mercato delle fake news che, in definitiva, possono avere delle conseguenze molto negative sul sistema produttivo, agroalimentare e commerciale”.

Il mio consiglio è quello di verificare sempre ogni notizia, in ogni campo, non solo su ciò che concerne l'alimentazione. Di fake news ne girano davvero tante, spesso vengono riciclate ogni 6 mesi. Fate attenzione!!!



Infine, Martin Vitaloni, Chef, ha parlato della cucina e delle due anime che vi stanno dietro. Soprattutto per le feste natalizie, le anime si suddividono nella scelta degli ingredienti e nelle persone con cui condividere la tavola, spiegando che la buona cucina non è un fatto esclusivamente gustativo ma anche emotivo. Lo Chef definisce la sua cucina endorfinica, e spiega: “Si tratta di un’idea di cucina che ho costruito con il tempo. Attraverso l’utilizzo di ingredienti della tradizione riattivo la memoria e rievoco con le pietanze emozioni specifiche legate a momenti positivi della vita, per questo cerco di costruire menù ad hoc sulla personalità dei commensali. Mangiare è un atto sociale che sollecita molto la componente psicologica e affettiva, per questo non è importante solo cosa metti nel piatto ma anche la situazione e le persone con il quale viene consumato”.



Non posso che dar ragione a Martin e sperare di provare, prima o poi, la sua cucina "endorfinica".

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