ISABELLA STEWART GARDNER MUSEUM: apre la nuova ala realizzata da Renzo Piano

Oggi 19 Gennaio 2012 apre la nuova ala dell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, una casa - museo inaugurata nel 1903 da Isabella Gardner collezionista e filantropa, opera dell’archistar Renzo Piano.


Sorge nel nel quartiere di Fenway a Boston e sorprende a colpo d’occhio: realizzato sul modello dei palazzi rinascimentali veneziani circonda un cortile chiuso pieno di fiori. 





L’Isabella Stewart Gardner Museum (1901) è uno scrigno d’arte che ospita l’eccezionale collezione di opere d’arte, manufatti e disegni architettonici europei ed americani della sua fondatrice. 




Oltre 2500 esemplari tra cui il primo dipinto di Matisse acquisito da un museo americano. La nuova ala, progettata da Renzo Piano, è un’aggiunta al quartiere di Boston Fenway Cultural District, ove si trova anche il famoso Museum of Fine Arts

Eretta sulla Frederick Law Olmsted Emerald Necklace, un sistema di parchi e giardini di fronte all’Evans Way Park, dispone di un atrio di vetro con l’accesso e la biglietteria, che introduce a una una serie di serre e di viste ai giardini museali.



Con un investimento di 118 milioni di $, sono state create  una performance hall, spazi educativi, una nuova entrata, il  museum shop, il caffè con la cucina, la serra ed altri spazi.


La nuova ala ospita unaSpecial Exhibition Gallery, che in questo momento ospita i dipinti della pittrice scozzese Victoria Morton,accompagnati da un video che la ritrae al lavoro e da un concerto del suo gruppo musicale Muscles of Joy, composto unicamente da donne artiste presentato nella nuova Performance Hall. 


Altri artisti presenti sono gli italiani Luisa Lambri, con una collezione di fotografie di architettura nell’entrata-vestibolo dell’ala storica eStefano Arienti con installazioni realizzate con immagini trovate, situate all’esterno della nuova ala. 


E per accrescere ancora di più l’impressione di essere in un pezzo d’Europa altrove nella nuova Living Room arredata con comodi divani e sedie, tavoli di lettura e piante, viene servito il tea pomeridiano, perpetuando la tradizione di sensibile ospitalità di Isabella Stewart Gardner.








Commenti

  1. Che bello l'auditorium!!!
    Tutto il resto sembra più una citazione di Mies van der Rohe, con tutto quel vetro e acciaio e i pilastri distanziati 30cm dalle vetrate per puro senso estetico....ma ci vedo anche degli aspetti formali (come il corpo d'ingresso arretrato rispetto alla struttura superiore) simili ad alcuni edifici di Nimeyer. Immagino che Renzo Piano si sia sbizzarrito come suo solito con le alte tecnologie e l'ecosostenibilità, lui è davvero un maestro in questo genere.

    ;)
    Grazie di esser passata!
    A presto!

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Roberta