CIRCULAR ECONOMY ED IL PROGETTO FUTUR-E

ENEL



Sin dalla seconda metà del 1700 siamo a conoscenza di uno tra i postulati più famosi al mondo che riguarda la Legge di Conservazione della Massa di Lavoisier: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", una legge fisica della meccanica classica che oggi ritroviamo anche nella passata "green economy" evolutasi oggi in circular economy.

La trasformazione, il mutamento, l'evoluzione e la metaformosi è ciò che trovate nel mio blog "Metamorphose Concept".

Ma la circular economy è qualcosa di più grande e rivoluzionario. L'economia circolare è, infatti, un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo. Essa rappresenta, oggi, un nuovo modello di business con obiettivi ben precisi, tra cui l'estensione della vita dei prodotti, la produzione di beni di lunga durata, le attività di ricondizionamento e la riduzione della produzione di rifiuti.


La Circular Economy pone al centro di ogni singolo individuo la sostenibilità del sistema, dove i prodotti di scarto e le materie vengono costantemente riutilizzate. Dopo lo "sviluppo sostenibile" e la "green economy", l'Unione Europea, già da qualche anno, ha spostato l'asse del suo interesse sulla cosiddetta "economia circolare", creando un piano strategico basato su 7 anni (2014/2020) che prevede un passaggio graduale dall'economia lineare a quella circolare.

Con questo piano strategico, la Commissione dell'Unione Europea approva una serie di misure finalizzate ad aumentare entro il 2030 il tasso di riciclo negli Stati membri (fino al 70% dei rifiuti urbani e fino all'80% dei rifiuti di imballaggio) e a vietare, entro il 2025, lo smaltimento in discarica di rifiuti riciclabili e biodegradabili.


Tanti i progetti avviati da diverse multinazionali verso un'economia circolare, dove tutte le attività (cominciando dall'estrazione e dalla produzione) sono strutturate in modo tale da trasformare i rifiuti in risorse. Contrariamente a quel che succedeva con l'economia lineare che prevedeva, una volta terminato il ciclo del prodotto, lo smaltimento poiché il prodotto stesso diventava rifiuto senza altre possibilità, riprendendo così nuovamente il processo di estrazione-produzione-consumo-smaltimento.


Orange Fiber, è uno dei progetti basato sull'economia circolare che mi ha conquistata. Si tratta di una startup in grado di sviluppare filati e tessuti innovativi dagli agrumi, creando un tessuto sostenibile che risponda all'esigenza di innovazione dei brand di moda. Per far ciò riutilizzano le oltre 700mila tonnellate di sottoprodotto che le industrie di trasformazione agrumicola italiana producono annualmente.


Il nostro futuro è strettamente legato a ciò che facciamo oggi ed in condivisione tra noi. Anche Enel ha pensato ad un futuro migliore grazie al progetto Futur-E, basato anch'esso sull' Economia Circolare puntando a nuove forme di energia.

Dal 2008, in Italia, la domanda di elettricità è calata; merito di un'attività industriale che si è ridotta ed è diventata più efficiente, e nel contempo grazie alle fonti rinnovabili che sono cresciute, oltre ad una sempre più diffusa sensibilità ambientale.


Enel ha da tempo intrapreso la strada del cambiamento investendo sulla tecnologia, l'innovazione e l’energia pulita.

Il programma di riconversione dei 23 impianti coinvolti nel progetto Futur-E è un'iniziativa necessaria, un esempio virtuoso di “circular economy” sia nell’approccio sia nella realizzazione.

Concept principale è, dunque, "Innovare per Rinnovare"; e grazie alla creatività, e all’apertura a nuovi orizzonti ed idee, impianti obsoleti e spesso fuori servizio sono "rinati" e "riconvertiti in musei d'arte, centri polifunzionali o spazi culturali/ricreativi, mantenendone sempre e comunque la vocazione industriale e creando un'ulteriore occasioni di sviluppo per il territorio.

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