TOUR DEL MONFERRATO ASTIGIANO INSIEME AL CONSORZIO ASTI D.O.C.G.


Il nostro tour è cominciato tra "le distese azzurre e le verdi terre" dei vigneti dell'Astigiano, tra "discese ardite e le risalite" dei Sorì ed il profumo dolce ed intenso delle uve Moscato bianco. 

Insieme al Consorzio per la tutela dell'Asti, riconosciuto nel 1934 che opera per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell'Asti e del Moscato d'Asti nel mondo, abbiamo scoperto tante sfaccettature su queste uve, dalla loro origine al disciplinare di produzione, fino ai numeri che accompagnano le realtà consorziate (che sono ben 174). Ma andiamo per ordine.

La zona di origine dell'uva Moscato bianco è stata delimitata nel 1932 (quando fu costituito il Consorzio) dal disciplinare di produzione dell'Asti D.O.C.G. e del Moscato d'Asti D.O.C.G. Il vigneto a Moscato bianco si estende per circa diecimila ettari di terreno (1 ettaro = 10.000 mq) in un territorio che comprende 52 Comuni delle province di Alessandria, Asti e Cuneo.

Come vi anticipavo, le realtà consorziate sono ben 174, divise tra 52 case spumantiere, 12 aziende viticole, 15 aziende vinificatrici, 79 aziende vitivinicole e 16 cantine cooperative. Insieme producono oltre 80 milioni di bottiglie per un valore di circa 500 milioni di euro. 

L'85% della produzione dei vini tutelati dal Consorzio, l'Asti D.O.C.G. e il Moscato d'Asti D.O.C.G., viene esportata all'estero

Prodotti agricoli dalla qualità altissima, l'Asti e il Moscato d'Asti sono tra i vini meno "lavorati" al mondo: la loro produzione prevede un periodo brevissimo di permanenza nelle cantine e il mosto di settembre diventa vino da gustare già nelle festività natalizie dello stesso anno.

Sono vini associati nella mente dei consumatori a momenti felici e gioiosi: l'Asti in particolar modo è il vino spumante protagonista nei momenti propizi legati a festività ed occasioni speciali. 

Io personalmente lo preferisco anche in altre occasioni. Un vino così dolce ed aromatico va assaporato spesso e volentieri. Ci sarebbe tanto altro da aggiungere, ma al momento voglio raccontarvi la mia esperienza tra vigneti, cantine e ristoranti stellati.

La prima tappa è stata all'Azienda Agricola Caudrina di Romano Dogliotti, un uomo tenace e gran lavoratore della sua terra, legato alla tradizione ma aperto alla modernità e nuove tecnologie. Il suo vigneto è un classico "sorì" (termine riferito a porzioni di terreno a forte pendenza, oltre il 45%), terreni ben presenti in queste zone per la produzione dell'Asti e del Moscato d'Asti. 


Il valore aggiunto dei cosiddetti "sorì" è la felice esposizione ai raggi solari; ecco perché "sorì" sta per "uva del sorriso". Grazie alla forte pendenza dei terreni numerose operazioni colturali vengono fatte manualmente, come nel caso dell'azienda di Romano Dogliotti. 


Ma non è solo la pendenza dei vigneti a dar vita alla miglior bollicina del mondo. Il merito va attribuito anche ai terreni calcarei, terre bianche ricche di calcio, su cui sorgono i vitigni moscato.

La storia dell'Azienda Agricola Caudrina inizia nei lontani anni '40 con il papà di Romano, Redento, che pigiava le uve prodotte dalle vigne di sua proprietà per ottenere mosti che vendeva alla grande industria spumantiera. La svolta negli anni '70, a seguito dell'entrata in Azienda del figlio Romano, che incominciò ad "inventare" il suo moscato: nasce così il Moscato d'Asti "La Caudrina", un vino essenziale, pulito e semplice, così come deve essere. 


Da quel momento in poi, Romano iniziò a produrre il suo secondo vino, il celebre Moscato d'Asti "La Galeisa" nel 1989 e l'Asti spumante "La Selvatica" nel 1993.

Fu così che papà Redento passa il testimone al figlio Romano nel 1997, che inizia il suo nuovo cammino con un team familiare composto dai suoi tre figli Alessandro, Sergio e Marco e dalla moglie Bruna.

La seconda tappa è al Ristorante Enoteca di Canelli, dove gli chef Riccardo e Diego Crippa, rispettivamente padre e figlio, ci hanno deliziati grazie ad una cucina tradizionale piemontese con uno sguardo al futuro, dove tutti i sapori sono riconoscibili in oggi singolo piatto.

Il Ristorante Enoteca di Canelli è situato nelle antiche cantine di un palazzo ottocentesco ed è stata la cornice ideale per conoscere due pilastri del Consorzio Asti D.O.C.G.: il Presidente Gianni Marzagalli ed il Direttore Giorgio Bosticco, due veri e propri protagonisti dell'Asti e del Moscato d'Asti. 


Ci hanno intrattenuto con le loro preziose informazioni e tutti gli aneddoti che girano attorno al Consorzio e a queste uve così deliziose.

La terza tappa ci ha meravigliosamente fatte entrare nel magico mondo delle storiche Cantine Coppo, dichiarate dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità; un riconoscimento prestigioso per queste "Cattedrali Sotterranee", dove la storia ed il duro lavoro dell'uomo si diramano nei sentieri sotterranei.


La storiche cantine Coppo si sviluppano sotto la collina di Canelli per un'estensione di oltre 5 mila metri quadrati ed una profondità che, nel suo punto più basso, raggiunge i 40 metri.


Alla guida di questo tour Luigi Coppo (quarta generazione dell Famiglia Coppo) che ci ha raccontato la storia dell'azienda Coppo, fatta di tradizione e coraggiosa visione del futuro, di sacrificio ed innovazione, di amore incondizionato per queste terre di produzione vitivinicola. 

Infatti, le origine dell'azienda risalgono al 1892 e per oltre 120 anni sono stati capaci di condurre le vigne di proprietà, di vinificare e imbottigliare l'uva prodotta sotto il proprio marchio che fanno della Cantina Coppo una delle più antiche realtà vitivinicole d'Italia.


Le cantine sono aperte a chiunque voglia visitarle, basta solo prenotarsi. Non ve ne pentirete!

La quarta ed ultima tappa l'abbiamo vissuta al Ristorante San Marco di Canelli (a pochi passi dalle Cantine Coppo), stellato Michelin, dove ad attenderci c'erano buonissimi dolcetti fatti dalle sapienti mani di Mariuccia Roggero Ferrero, chef del ristorante, accompagnati da un ottimo Asti D.O.C.G "La Selvatica" dell'Azienda Agricola "Caudrina".



Tante altre news vi svelerò nei prossimi giorni. Per il momento vi invito a visitare il sito del Consorzio Asti D.O.C.G.