SALONE DEL MOBILE E FUORISALONE 2013 - PARTE SESTA
Simbolico il fatto che questa edizione del Salone del Mobile sia partita dal padiglione 24, quello del SaloneUfficio.
"In un ufficio ben concepito si lavora meglio, la produttività cresce e la macchina umana dà performance superiori."
Perché “lavorare è anche vivere e spesso si passa più tempo in ufficio che non a casa propria”, sottolinea Jean Nouvel, classe 1945, progettista di edifici iconici nei cinque continenti (tra gli ultimi ll Louvre di Abu Dhabi), Pritzker Prize nel 2008, e artefice, adesso, di un progetto teso ad umanizzare l’ambiente lavorativo.
A commissionarglielo il Cosmit come evento collaterale del Salone 2013. E l’archistar c’era all’inaugurazione, ad accompagnare una piccola folla di autorità guidata dal sindaco Giuliano Pisapia, e poi vip e cronisti in gita nelle stanze dei suoi uffici ideali.
Luoghi dove si può sperimentare il “piacere di vivere” e dunque è bandita l’alienazione, banditi gli uffici tutti uguali ma sì agli spazi senza regole tradizionali, dove ognuno compone il proprio ambiente secondo le proprie esigenze, dove vivono giochi di luci e riflessi.
L’esempio dei quattro testimoni che Nouvel ha portato al centro dell’esposizione, collocandone immagine e dichiarazioni su altrettanti totem, non è proprio universale.
Si tratta di quattro creatori, dunque quattro privilegiati, come lo stilista Agnes B che dice di richiedere un luogo di lavoro dove «dove l’arredamento non disturba, in modo che la mente possa sognare»; e il fotografo Elliott Erwitt che vuole l’ufficio « vicino a dove si abita», e l’artista Michelangelo Pistoletto per il quale «rischiamo di essere robot, dobbiamo riacquistare umanità» e, infine, il regista Alain Fleischer che dice: «La superficie della mia scrivania è una pista d’atterraggio».
Nouvel propone diversi spazi ufficio. Quello ricavato da un vecchio appartamento, dove lampade e scrivanie si integrano con l’arredamento domestico; l’ufficio nel capannone industriale, dove il colore degli armadietti e degli accessori va ad alleggerire l’ambiente, assieme ai contenitori di lamiera disposti in modo libero, i pouf e i mobili trasparenti.
E il lavoro in casa, dove in 74 metri quadrati l’architetto ricava tutti gli ambienti necessari sia a vivere, sia a lavorare e quindi, tema dell’ultimo scenario: il razionalismo.
Un sistema di uffici high-tech a pianta aperta dove le pareti mobili e smontabili consentono di riconfigurare l’ufficio secondo le necessità, aprendolo sullo spazio contiguo, sul corridoio o isolandolo. Le porte sono scorrevoli o a fisarmonica, le persiane consentono di gestire la luminosità, i vetri serigrafati proteggono l’intimità di ciascuno. L’atmosfera è decisamente lussuosa.
great!
RispondiEliminahttp://couturetrend.blogspot.it/
Io per fortuna non lavoro più in ufficio ma devo dire che ho sofferto molto di spazi angusti o poco curati, mi sarebbe piaciuto lavorare in un ambiente più elegante e confortevole!
RispondiEliminaDon't Call Me Fashion Blogger
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